Angelo Ripaldi

Pochi passi sull’erba
e poi alzarsi in volo...
La mente spazia,...
l’orizzonte si allarga,
musica di vela suona nei miei orecchi.
Aria nuova nei polmoni.
Sono il padrone dello spazio,
profili di monti, azzurro infinito,
il vento compagno in questo dolce navigare.
Volo come un uccello, vedo come un uccello,
e mi sento natura,
lontano dai pensieri dell’ipocrisia umana.
Dio lasciami sognare, lasciami inseguire le nuvole,
voglio sentire l’aria addosso, ascoltare il frusciar d’ala,
emozionarmi, esaltarmi, essere felice.
Non mi interessa il tempo,
ma il sapere che ho toccato il cielo nel mio girovagare
e la, sera quando chiude il giorno, rimarrà
il silenzio dei sentieri alati che lasciano
scritto “libero” sull’orizzonte.
Sono una foglia al vento, un atomo impazzito,
un puntino sull’infinito
nell’attesa che la prossima alba
mi darà nuovi spazi a entusiasmar
l’esistere.

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